Cos’è la calcolosi della colecisti?
La calcolosi della colecisti, chiamata anche colelitiasi o litiasi della colecisti, è una condizione caratterizzata dalla formazione e presenza di calcoli nella colecisti o cistifellea, un piccolo sacco di circa 10 centimetri che si trova sotto il fegato che raccoglie la bile prodotta dal fegato stesso, prima di rilasciarla nell’intestino durante la digestione. La bile è un liquido vischioso, costituita per la maggior parte da acqua, e da altre sostanze tra cui acidi biliari, fosfolipidi e colesterolo. I calcoli della colecisti, o calcoli della cistifellea, sono delle piccole formazioni simili a sassi duri, singoli o multipli, di dimensione variabile da pochi millimetri a qualche centimetro, costituiti da aggregati solidi di sali biliari, colesterolo e altri materiali.
La calcolosi della colecisti può provocare: infiammazione della colecisti (colecistite), dilatazione e ostruzione della colecisti (idrope), infezione della colecisti (empiema), migrazione di uno o più calcoli nei dotti biliari con ostruzione al deflusso della bile e quindi ittero, e con possibile ostruzione al deflusso dei succhi pancreatici e quindi un’infiammazione del pancreas, chiamata pancreatite acuta, che può in alcuni casi costituire un serio pericolo per la vita.
Qual è la causa della calcolosi della colecisti?
Le cause della calcolosi della colecisti non sono completamente comprese, ma si ritiene che siano dovute alla precipitazione e alla cristallizzazione di sali, e a una combinazione di fattori, tra cui:
- eccesso di colesterolo nella bile: il colesterolo è un componente naturale della bile, ma se la concentrazione è troppo alta, può precipitare e formare calcoli.
- eccesso di bilirubina nella bile: la bilirubina è un prodotto della degradazione dei globuli rossi. Se la concentrazione di bilirubina è troppo alta, può formare calcoli pigmentari.
- fattori genetici: la calcolosi della colecisti è più comune nelle persone con familiarità per la formazione di calcoli.
- altri fattori: aumentano il rischio di calcolosi della colecisti l’obesità, la gravidanza, il digiuno prolungato, l’uso di estrogeni e alcuni farmaci.
Quali sono i sintomi della calcolosi della colecisti?
La maggior parte delle persone con calcoli della colecisti può non presentare alcun sintomo. Tuttavia, in alcuni casi, i calcoli possono causare i sintomi quali:
- Coliche biliari: un dolore acuto, simile a uno spasmo, che si concentra nella parte superiore destra dell’addome. Il dolore può durare da pochi minuti a diverse ore ed è spesso accompagnato da nausea e vomito.
- Dolore addominale cronico: è un dolore costante o ricorrente che dura per almeno 6 settimane.
- Itterizia: è una condizione in cui la pelle e le sclere, ovvero le parti bianche degli occhi, assumono una colorazione giallastra. Si verifica quando il liquido biliare, che normalmente è giallo, non può defluire correttamente dal fegato.
Quali esami servono per la diagnosi di calcolosi della colecisti?
La diagnosi della calcolosi della colecisti viene solitamente effettuata mediante ecografia dell’addome, talvolta durante esami effettuati per altri motivi. In alcuni casi, il medico può prescrivere altri esami, quali la colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP), un esame endoscopico invasivo, che consente di visualizzare le vie biliari e pancreatiche, in molti casi sostituito dalla Risonanza magnetica (RM) dell’addome, e la TC dell’addome, che utilizza i raggi X per creare immagini dettagliate degli organi interni.
Qual è il trattamento della calcolosi della colecisti?
Il trattamento della calcolosi della colecisti dipende dai sintomi e dalla gravità della condizione. In caso di calcolosi della colecisti asintomatica, il trattamento non è necessario; tuttavia, il medico può consigliare di effettuare controlli periodici per monitorare la condizione.
In caso di calcolosi della colecisti sintomatica, il trattamento di scelta è l’intervento chirurgico per l’asportazione della colecisti (colecistectomia). La colecistectomia può essere eseguita con tecnica tradizionale o in laparoscopia, il gold standard nel trattamento della colelitiasi, sia con tecnica robotica, attraverso 4 piccole incisioni nell’addome, sia con un unico accesso ombelicale (single site).
Nei casi in cui siano presenti uno o più calcoli, il trattamento di scelta consiste nell’asportazione dei calcoli con un intervento di colecistectomia laparoscopica mediante coledocoscopio, un endoscopico che permette di entrare nella via biliare e asportare i calcoli. Nei casi in cui la via biliare sia sottile, può essere eseguita una colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) con papillotomia (PST) e bonifica della via biliare durante colecistectomia (tecnica del rendez vous).
In genere, l’intervento prevede 2 giorni di ricovero, e 8-10 giorni di riposo dall’attività lavorativa. A seguito dell’intervento di asportazione della colecisti non è necessario seguire particolari restrizioni dietetiche, dal momento che la bile torna a defluire correttamente dal fegato al duodeno, senza però essere immagazzinata nella colecisti. Questo, in alcuni casi, potrebbe determinare una lieve modificazione delle abitudini intestinali.