La dottoressa Elisa Berdondini premiata per la chirurgia rigenerativa con tessuto adiposo


La Chirurgia rigenerativa, mediante innesto di tessuto adiposo, si è […]

CHIRURGIA

La Chirurgia rigenerativa, mediante innesto di tessuto adiposo, si è rivelata una procedura chirurgica mini invasiva molto promettente per la malattia di Peyronie o IPP (Induratio Penis Plastica), che ha portato la dottoressa Elisa Berdondini, specialista in Urologia Chirurgia ricostruttiva dell’uretra e dei genitali presso la Clinica Sedes Sapientiae, a ricevere due prestigiosi riconoscimenti nazionali.

La presentazione del lavoro della specialista, pioniera della Chirurgia rigenerativa uretrale-genitale a livello nazionale e non solo, le è valso infatti il primo premio al XXXI Congresso Nazionale AURO (Associazione Urologi Italiani) tenutosi a maggio a Rimini e anche il primo premio Ing. Alberto Fienga al 18° Congresso Nazionale UrOP tenutosi sempre in maggio ad Ancona.

“Il tessuto adiposo – spiega la dottoressa Berdondini – è un prodotto facilmente utilizzabile, prelevato dal paziente stesso mediante una minima liposuzione al momento dell’intervento. È ricco di cellule multipotenti in grado di rivascolarizzare i tessuti danneggiati, per questo motivo è una metodica largamente utilizzata in chirurgia plastica per la gestione di atrofia, cicatrici e dolore cronico. È inoltre una procedura molto valida per la cura delle patologie uro-genitali di difficile gestione, caratterizzate da sclerosi e/o infiammazione cronica, come la malattia di Peyronie.  Il tessuto adiposo è autologo, cioè prelevato dal paziente stesso, una tecnica mini-invasiva e senza effetti collaterali documentati, fino ad oggi”.

L’IPP (Induratio Penis Plastica) si manifesta solitamente intorno ai 45-50 anni ed è caratterizzata da una curvatura del pene dovuta alla comparsa di una placca fibrosa e rigida sulla tunica albuginea dei corpi cavernosi, causando retrazione, deviazione e alterazioni della funzione sessuale. Si manifesta spesso con una curvatura anomala del pene, dolore, disfunzione erettile, accorciamento del pene, riduzione delle dimensioni: tutti sintomi e segni che comportano problemi di natura sessuale e chi ne è colpito ha ripercussioni psicologiche negative.

“Non si conoscono ancora le cause dello sviluppo della malattia di Peyronie, scoperta 450 anni fa da Francoise de la Peyronie – conclude la dottoressa Berdondini –, ma la patologia è caratterizzata da infiammazione e crescita di tessuto fibroso nella tunica albuginea dei corpi cavernosi. Fino ad oggi tutte le terapie adottate hanno fallito e la chirurgia, effettuata nei casi più avanzati, non è scevra da complicanze. Quello di cui posso essere orgogliosa è che la procedura con tessuto adiposo rappresenta oggi la conferma che le patologie caratterizzate da atrofia e sclerosi possono essere trattate con il tessuto adiposo, una metodica sicura e ripetibile in caso di necessità. I risultati fino ad oggi ottenuti, dal 2019, sono molto promettenti, infatti il 75% dei pazienti trattati ha riportato miglioramenti (con una media di soddisfazione da parte dei pazienti di 7, in una scala da 1 a 10) e il 10% di questi pazienti ha ottenuto una completa guarigione”.