Cosa si intende per ernia inguinale? Quali sono i sintomi per riconoscerla? Come avviene l’intervento? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Alessandra Marano, specialista in Chirurgia generale della Clinica Sedes.
Cos’è l’ernia inguinale?
Per ernia inguinale si intende la fuoriuscita di un viscere in corrispondenza del canale inguinale per un indebolimento della parete addominale. Generalmente si verifica la fuoriuscita di una porzione di tessuto adiposo, ma può interessare un tratto di intestino o più raramente la vescica.
Con quali sintomi si manifesta l’ernia inguinale?
Generalmente l’ernia inguinale si presenta come un rigonfiamento di dimensioni variabili che compare nella regione inguinale. I sintomi più comuni sono il senso di peso, fastidio nella zona fino al dolore vero e proprio che può interferire con le normali attività quotidiane come lo stare in piedi e camminare e, talvolta, anche difficoltà nella digestione. Negli uomini, se l’ernia aumenta di dimensioni po’ causare anche una dolorabilità alla regione dello scroto omolaterale.
Di norma, l’ernia inguinale si riduce fino a scomparire sdraiandosi in posizione supina (ernia riducibile). Talvolta però può essere incarcerata, ovvero risulta impossibile ridurla con una leggera pressione, fino a diventare strangolata o strozzata quando si ha una sofferenza del contenuto erniato: in questo caso è necessario un trattamento chirurgico d’urgenza.
Quali sono i fattori scatenanti per l’insorgenza dell’ernia inguinale?
I fattori di rischio per l’insorgenza dell’ernia inguinale possono essere suddivisi in fattori di rischio legati al paziente, quali l’età e il sesso maschile, e in fattori esterni come un lavoro fisicamente impegnativo, l’attività sportiva intensa e in generale tutte quelle condizioni che aumentano la pressione addominale.
Trattamento: la Chirurgia laparoscopica mininvasiva per l’ernia inguinale
L’intervento dell’ernia inguinale può essere eseguito con un approccio mininvasivo con tecnica laparoscopica per via Trans-peritoneale (TAPP). La TAPP viene condotta in anestesia generale attraverso piccoli accessi addominali (uno a livello della cicatrice ombelicale per l’ottica e due laterali, da 5-10 mm). La tecnica prevede la riduzione del contenuto dell’ernia in addome, l’eventuale chiusura del difetto di parete in caso di ernia diretta, il confezionamento di una tasca peritoneale in cui viene posizionata una rete presagomata auto fisante e infine la sutura del lembo peritoneale per ricoprire la rete, al fine di evitare l’insorgenza di aderenze con le anse intestinali. L’intervento può essere condotto in regime di day hospital con o senza necessità di ricovero.
Quali sono i vantaggi dell’approccio laparoscopico rispetto all’approccio tradizionale?
Le ultime linee guida della Società Europea dell’Ernia (European Hernia Society-EHS) raccomandano l’adozione di un approccio laparoscopico per i pazienti, di entrambi i sessi, affetti da ernia inguinale monolaterale primaria, grazie alla minore incidenza di dolore post-operatorio e per la riduzione del dolore cronico. Questa tecnica ha dimostrato di garantire una ripresa post-operatoria con un ritorno più rapido alle normali attività quotidiane.
L’utilizzo di un approccio laparoscopico consente l’identificazione intraoperatoria di eventuali ernie occulte (e dunque contestuale intervento di riparazione) e risulta particolarmente indicato in caso di ernia inguinale bilaterale, ernia inguinale recidiva e nei pazienti giovani che praticano attività sportiva intensa.