Incontinenza urinaria da sforzo nelle donne: quali sono i trattamenti?


L’incontinenza urinaria è un problema molto frequente nel sesso femminile, con una prevalenza nelle donne adulte e anziane. Tale condizione, oltre a essere un problema igienico-sociale, ha un impatto molto forte sulla qualità di vita della donna, con perdita di autostima e possibili ripercussioni nelle relazioni familiari e sociali, con rischio di compromettere anche la vita lavorativa.

Ne parliamo con il dottor Mauro Gatti, ginecologo della Clinica Sedes Sapientiae.

L’incontinenza urinaria da sforzo: cos’è e quali sono i sintomi

Esistono vari tipi di incontinenza, le più frequenti sono l’incontinenza urinaria da sforzo, da urgenza e mista. Per capire le cause dell’incontinenza urinaria è importante sapere che l’uretra è sostenuta dai muscoli del pavimento pelvico e dall’insieme costituito tra i tessuti connettivi e il sistema fasciale. Quando esiste una buona funzione dello sfintere striato uretrale e soprattutto una buona integrità e funzione della muscolatura uretrale e un intatto supporto vaginale, l’uretra femminile si mantiene chiusa durante l’aumento della pressione addominale. Il danneggiamento di uno o più di questi elementi determina l’indebolimento del sostegno uretrale, favorendo la perdita di urina.

I sintomi dell’incontinenza, in genere, vengono riferiti dalla paziente come una “fuga di urine” con un colpo di tosse, starnuti, salti, sforzi in generale, che determinano aumenti della pressione addominale. Si tratta di perdite di urina che possono variare nell’entità, da alcune gocce fino a perdite importanti.                                                                                                                                                     

Quali sono i trattamenti per l’incontinenza urinaria?

Nelle forme lievi di incontinenza urinaria, in persone recettive e motivate, il trattamento consiste in una riabilitazione del pavimento pelvico che richiede l’attiva partecipazione della donna. In caso di insuccesso della riabilitazione pelvica o in caso di incontinenza con perdita abbondante di urine, viene preso in considerazione il trattamento chirurgico.

Il tipo di trattamento chirurgico viene stabilito sulla base dei risultati di alcuni esami, tra cui le prove urodinamiche e l’ecografia transperineale. Con le prove urodinamiche vengono valutati parametri quali la pressione di chiusura uretrale: durante la fase del riempimento vescicale si ricerca la presenza di un’urgenza urinaria, che può essere associata a delle perdite di urine e il successivo flusso di urina durante la fase di svuotamento per escludere la presenza di un’ostruzione o con la valutazione di un’eventuale ristagno vescicale; e la presenza di una pressione di fuga urinaria alla massima spinta addominale, è un indicatore della gravità dell’incontinenza. Con l’ecografia transperineale vengono valutati altri parametri uretrali come lo spessore della parete uretrale, l’apertura del collo vescicale a riposo, l’entità in gradi della mobilità uretrale.                                                                             

Quali sono i trattamenti chirurgici per l’incontinenza urinaria?

Nell’incontinenza associata a un’ipermobilità dell’uretra, l’approccio chirurgico consiste nel posizionamento di una benderella, cioè una sorta di fascia a forma di amaca, che posta al di sotto dell’uretra, va a correggere l’ipermobilità. Nei casi di incontinenze dovute a incompetenza del collo vescicale si esegue un’infiltrazione di sostanze volumizzanti intrauretrali (bulking) che vanno a chiudere il collo vescicale. In alcuni casi, l’intervento può prevedere il posizionamento di due palloncini a livello del collo dell’uretra (bulking extrauretrale – ACT).                                                                                 

In casi selezionati, il trattamento chirurgico può prevedere anche l’utilizzo dello sfintere uretrale in cui si posiziona una sorta di valvola che può essere aperta o chiusa dalla paziente premendo su un serbatoio posizionato nelle grandi labbra, che permette la minzione una volta aperto, e blocca le fughe di urina quando è chiuso.