Cos’è la fecondazione in vitro omologa?
La fecondazione in vitro omologa (FIVET o ICSI) è una tecnica di procreazione medicalmente assistita (PMA) che prevede la fecondazione degli ovociti della donna con gli spermatozoi del partner. La procedura viene effettuata in laboratorio.
Le due principali tecniche utilizzate sono:
- FIVET (Fecondazione in Vitro con Embryo Transfer): prevede l’incontro e la fecondazione in vitro, ovvero “in provetta”, degli ovociti con gli spermatozoi.
- ICSI (Intra Cytoplasmic Sperm Injection): richiede un solo ovocita, al cui interno viene iniettato uno spermatozoo.
In entrambi i casi, una volta avvenuta la fecondazione dell’ovulo e si è formato lo zigote e poi l’embrione, si procede al trasferimento dell’embrione in utero per il suo sviluppo durante la gravidanza.
Come si effettua la fecondazione in vitro?
La procedura di fecondazione in vitro segue quattro fasi:
1. Stimolazione delle ovaie con l’ormone follicolo-stimolante FSH, per ottenere follicoli adeguati nel numero e nelle dimensioni, e poi con l’ormone luteostimolante LH, per indurre l’ovulazione e la maturazione dell’ovocita
- Prelievo degli ovociti tramite aspirazione dei follicoli, in anestesia generale, e fecondazione in vitro. Prima della fecondazione in vitro, gli ovociti vengono conservati in un liquido di coltura per alcune ore in attesa della preparazione degli spermatozoi.
- In caso di tecnica ICSI, dagli ovociti vengono rimosse le cellule sulla superficie, prima di iniettare uno singolo spermatozoo per ogni ovulo maturo prelevato.
- In caso di FIVET, un numero non inferiore a 50-100.000 spermatozoi viene inserito nel liquido di coltura in cui si trovano gli ovociti e, dopo 24 ore, si verifica quanti ovociti siano stati fecondati.
- Coltura degli embrioni, ovvero la fase in cui gli ovociti fecondati iniziano a svilupparsi in laboratorio, in un ambiente controllato (atmosfera 5% di ossigeno e 6% di anidride carbonica, 37° C di temperatura), fino al massimo la sesta giornata dalla fecondazione.
- Trasferimento degli embrioni, ovvero la fase che avviene in media tra il secondo e quinto giorno dalla fecondazione, in cui uno o due embrioni vengono selezionati per il trasferimento. Il trasferimento avviene depositando delicatamente gli embrioni nell’endometrio, utilizzando un sottile catetere. La procedura non richiede anestesia. In genere, un solo embrione attecchisce, ma in caso di impianti multipli non è da escludere una gravidanza multipla. Pertanto, il numero di embrioni trasferiti viene adattato sempre al caso di ogni paziente.
In caso si siano sviluppati più embrioni (embrioni sovrannumerari) che non vengono trasferiti, è prevista la loro crioconservazione in azoto liquido (vitrificazione). Gli embrioni in sovrannumero vengono poi immagazzinati nella banca degli embrioni, pronti a essere impiantati in cicli successivi laddove non si ottenga la gravidanza al primo tentativo.
Quando è consigliata la fecondazione in vitro omologa?
La fecondazione in vitro è consigliata quando:
- Vi è una quantità insufficiente di spermatozoi per eseguire l’inseminazione intrauterina.
- Sono presenti ostruzioni o danni alle tube di Falloppio, e non c’è altra possibilità di gravidanza.
- Vi sono stati diversi tentativi di inseminazione intrauterina senza esito positivo.
- L’età della paziente può essere considerata avanzata o vi è un lungo periodo di infertilità.