La scabbia è una condizione cutanea innescata da un piccolo parassita, più precisamente un acaro. Si tratta di un disturbo dalla diffusione, e risoluzione, rapida.
Cos’è la scabbia?
Il Sarcoptes Scabiei, un tipo di acaro, causa la scabbia quando infesta la pelle. Il sintomo principale è un forte prurito che spesso peggiora in orario notturno. La si contrae principalmente attraverso il contatto diretto con il parassita o con la persona che ne è affetta, oppure attraverso il contatto con i tessuti infestati (vestiti, indumenti e biancheria del letto).
Quali sono le cause della scabbia?
Come già accennato, il responsabile della scabbia è il Sarcoptes scabiei, un acaro con otto zampe dalle dimensioni microscopiche che scava cunicoli sotto la pelle, utilizzati dalle femmine per deporre le uova. Le larve risalgono sulla superficie della pelle dopo la schiusa, che avviene tra tre e quattro giorni dopo la deposizione; da lì, possono
espandersi e infettare aree cutanee e quindi anche altre persone.
Quali sono i sintomi della scabbia?
I sintomi principali della scabbia includono:
- Un forte prurito che tende a peggiorare durante la notte, espressione della reazione locale causata dai parassiti, dalle uova e dai loro residui.
- Talvolta papule rossastre (come dei brufoletti) localizzate in particolari aree del corpo, in particolare polsi, gli spazi interdigitali delle mani e dei piedi, l’ombelico e il girovita, l’area sotto il seno, le ascelle e l’area genitale. In età infantile, le zone colpite possono comprendere anche cuoio capelluto, volto, collo, palmo delle mani e pianta dei piedi.
Come si previene la scabbia?
La scabbia è una malattia infettiva e può essere trasmessa in particolare ai conviventi del paziente o a coloro che hanno avuto un contatto stretto con lui (che sia fisico o attraverso oggetti personali come le lenzuola o i vestiti).
Si consiglia quindi di:
- Lavare tutti i capi d’abbigliamento, nonché la biancheria e gli asciugamani contaminati a temperature elevate (almeno 60 °C). Tutto deve essere pulito a secco se non può essere lavato in casa.
- Sigillare gli oggetti contaminati che non possono essere lavati in un sacchetto di plastica ermeticamente chiuso per un paio di settimane.
Un trattamento tempestivo è fondamentale per evitare che la malattia si diffonda all’intera famiglia di chi ne è affetto o alle persone con cui questi interagisce quotidianamente. Proprio a causa dell’elevata contagiosità del parassita, i medici
consigliano di trattare tutte le persone che potrebbero essere state contagiate.
Come avviene la diagnosi di scabbia?
Il dermatologo esaminerà la pelle per trovare segni della presenza del parassita, come i tunnel scavati nella pelle. Potrebbero essere previsti piccoli prelievi di pelle, da osservare al microscopio, per accertare la presenza dell’acaro e delle sue uova.
Quali trattamenti esistono per la scabbia?
Il trattamento si concentra sull’eliminazione dei parassiti attraverso l’uso di farmaci in formato creme o lozioni. Ad esempio:
- La permetrina in crema al 5% e il benzoato di benzile (10-30%) sono i trattamenti topici di prima scelta. Il farmaco viene solitamente applicato su tutto il corpo la sera e lasciato agire per almeno otto ore. Il trattamento dovrebbe essere ripetuto due volte, a distanza di una settimana e potrebbe essere prescritto a tutti coloro che vivono o hanno avuto contatti stretti con il paziente, anche se non mostrano sintomi della scabbia, poiché l’infestazione si diffonde molto velocemente.
- Ivermectina per via orale in caso di deficit immunitario o resistenza alle creme e lozioni.
Dopo il trattamento, il prurito potrebbe persistere per qualche settimana; in questo caso, non vuol dire che il trattamento non abbia funzionato. È proprio la presenza dell’acaro ucciso negli strati della pelle a causare prurito e irritazione locale. Per eliminare completamente il prurito, la pelle deve esfoliarsi naturalmente nelle settimane successive. Dopo il secondo ciclo di trattamento, è consigliabile fare un controllo dal dermatologo per verificare la buona riuscita della terapia.