Ne parliamo con il dott. Roberto Gesmundo, chirurgo pediatrico della Clinica Sedes Sapientiae.
Ernia inguinale congenita: perché si forma nei bambini?
Verso il secondo mese di gravidanza, nel canale inguinale dell’embrione, compare, sia a destra che a sinistra, una estroflessione di peritoneo a forma di dito di guanto, nel quale è contenuto l’intestino (sacco erniario). Nei maschi, la sua funzione è quella di accompagnare i testicoli nella discesa dall’addome verso lo scroto. Nelle femmine, invece, è quella di accompagnare i ligamenti uterini verso l’inserzione alle grandi labbra. Una volta esaurita la sua funzione, il sacco viene riassorbito e scompare. Quando invece, persiste dopo la nascita e nel suo interno si impegnano le anse intestinali, si parla di ernia inguinale congenita. È una condizione che si presenta, in media, in 1/2 bambini su 100, in un rapporto di 4 maschi ad 1 femmina.
Come si riconosce l’ernia inguinale in un bambino?
Come nell’adulto, l’ernia, in età pediatrica, si presenta come una tumefazione, un vero e proprio bozzo, a livello del canale inguinale, che può estendersi allo scroto nei maschi ed al grande labbro nelle femmine. La tumefazione può essere più o meno voluminosa, a seconda della quantità di intestino presente nel sacco e del modo in cui viene visitato il bambino: in generale, se la visita si svolge con il bambino in piedi, la tumefazione è più evidente. L’ecografia dei canali inguinali ha lo scopo di confermare la diagnosi clinica, escludere un impegno dell’omento (piega ricca di tessuto adiposo, formata dal peritoneo, che scende come un grembiule davanti a colon e tenue) ed eventualmente evidenziare la presenza di ernia nel lato opposto.
Ernia inguinale: come si cura nei bambini?
L’intervento di correzione dell’ernia inguinale nel bambino, deve essere programmato nel più breve tempo possibile dalla diagnosi, per il rischio di strozzamento. L’operazione si esegue in day surgery e dura circa 40 minuti. La tecnica chirurgica prevede una breve incisione di 2 centimetri sulla piega dell’inguine, l’apertura del canale inguinale e l’identificazione del sacco erniario. Nel maschio, il sacco deve essere scollato dal funicolo spermatico del testicolo (vasi venosi, arteriosi e deferente); nelle femmine dal ligamento rotondo uterino. In entrambi i casi, al termine di questa manovra, il sacco erniario viene asportato dopo essere stato chiuso, alla sua base, con un punto. Nella maggior parte dei casi il canale inguinale, che acquisirà solidità durante la crescita, non necessita di alcuna riparazione a differenza dell’adulto, nel quale è invece necessaria l’applicazione della retina a rinforzo della parete muscolare. Al termine dell’intervento, il chirurgo pediatrico effettua una sutura estetica della ferita chirurgica. Dopo l’intervento è consigliato riposo, astensione da attività fisiche impegnative, come il gioco, i salti e la corsa, per almeno venti giorni.