Fibromi uterini: cosa sono e come riconoscerli?


Si tratta di neoformazioni benigne molto frequenti, tanto che ne soffre fino al 40% delle donne oltre i 35 anni. A volte, possono essere del tutto silenti, cioè non dare segno di sé, altre volte possono manifestarsi con mestruazioni abbondanti, infertilità, dolore pelvico e altri sintomi.

fibroma-uterino-visita-ginecologica

Ne parliamo con la dottoressa Maria Consolata Amedeo, ginecologa di Clinica Sedes Sapientiae.

Cosa sono i fibromi uterini?

I fibromi uterini, chiamati anche miomi, sono neoformazioni solide benigne presenti nella parete dell’utero, che prendono origine dal tessuto muscolare liscio e dal tessuto connettivo.

Esistono diversi tipi di miomi uterini, singoli o multipli, che si sviluppano in posizione diverse dell’utero e che vengono chiamati in modo differente a seconda della localizzazione. Per esempio, i miomi uterini vengono raggruppati in fibromi uterini sottomucosi, se tendono a svilupparsi verso la cavità uterina, fibromi uterini intramurali, se tendono a svilupparsi nello spessore della parete uterina, fibromi uterini sottosierosi, se tendono a svilupparsi verso l’esterno dell’utero.

Tuttavia, dal momento che nella pratica clinica è frequente osservare miomi in posizioni intermedie, la classificazione FIGO (International Federation of Gynecology and Obstetrics) prende in considerazione ogni tipo di localizzazione dividendo i fibromi in più categorie, nove per la precisione.

Ci sono infine i fibromi ibridi, che interessano sia l’endometrio sia la sierosa uterina, le cui dimensioni variano da pochi millimetri a molti centimetri.           

Quali sono le cause dei fibromi uterini?                                      

Le cause dello sviluppo dei fibromi uterini non sono ancora del tutto chiarite, ma certamente riveste un ruolo importante la predisposizione genetica, mentre è noto che la loro crescita sia influenzata dalla quota ormonale.

Quali sono i sintomi dei fibromi uterini?

I sintomi che possono ricondurre alla presenza di fibromi uterini possono variare soprattutto dalla sede in cui si sviluppa il mioma. Per esempio, fibromi sottosierosi, anche di grosse dimensioni, possono essere asintomatici, mentre piccoli fibromi sottomucosi o endocavitari, possono causare molti sintomi.                                                 

In generale, i sintomi più frequenti dei fibromi uterini sono:                                                                     

  • mestruazione abbondante (ipermenorrea);                                          
  • mestruazioni frequenti (polimenorrea);                                                 
  • perdite genitali di sangue tra una mestruazione e la successiva (stillicidio intermestruale);
  • dolore durante il flusso mestruale (dismenorrea);                                 
  • dolore pelvico;                                                                                         
  • dolore durante i rapporti sessuali, soprattutto alla penetrazione profonda (dispareunia);
  • sintomi urinari, come necessità di urinare più volte durante il giorno (pollachiuria) o urgenza minzionale, derivanti dalla compressione vescicale;                                                                    
  • sintomi intestinali, quali stipsi, dolore rettale, derivanti dalla compressione rettale;
  • infertilità, aborto, parto pretermine.

Come si diagnostica un fibroma?                                                        

La diagnosi di un fibroma uterino viene effettuata con la visita ginecologica associata all’ecografia pelvica che può essere transaddominale o transvaginale. È importante la diagnosi precoce del mioma al fine di un eventuale trattamento il meno invasivo possibile; essendo molti fibromi asintomatici è consigliato il controllo ginecologico annuale per valutare le eventuali modificazioni di volume e di posizione.                                 

Quali sono le terapie per i fibromi?                                                                        

Le terapie per i miomi uterini sono molteplici e, a seconda del caso specifico, il ginecologo può valutare il trattamento più adatto. In generale, la terapia medica è il primo approccio, quando possibile, da valutare e concordare con lo specialista. 

La terapia risolutiva è invece l’asportazione chirurgica dei fibromi con tecniche che possono variare in base alla localizzazione, alle dimensioni e al numero dei fibromi da asportare. Tra le tecniche chirurgiche, l’ablazione ipertermica con radiofrequenza, una tecnica chirurgica mininvasiva che consente di arrivare direttamente al fibroma attraverso un ago-elettrodo inserito per via trans-vaginale eco guidata; la miomectomia isteroscopica, tecnica chirurgica mininvasiva riservata ai pazienti che con fibromi sottomucosi o endocavitari. Si accede all’interno della cavità uterina mediante strumenti inseriti attraverso la vagina, e la miomectomia laparoscopica, che prevede che gli strumenti chirurgici e ottici per eseguire l’intervento vengano inseriti nella cavità addominale attraverso piccole incisioni. Infine la miomectomia laparotomica, che prevede un approccio chirurgico tradizionale con incisione della parete addominale e l’isterectomia (asportazione dell’utero) eseguita per via laparoscopica o laparotomica solo in casi selezionati.