Ipertrofia prostatica: il trattamento con il vapore acqueo


Esistono diversi trattamenti, tra cui una tecnologia innovativa che utilizza il vapore, che hanno indicazioni diverse ed effetti differenti sulle funzionalità erettile ed eiaculatoria.

Dopo i 50 anni, circa 8 maschi su 10 potrebbero soffrire dei sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna, una patologia molto comune che provoca l’aumento del volume (ipertrofia) della prostata. Esistono diversi trattamenti, tra cui una tecnologia innovativa che utilizza il vapore, che hanno indicazioni diverse ed effetti differenti sulle funzionalità erettile ed eiaculatoria. Approfondiamo l’argomento con il dottor Ivano Morra, Urologo della Clinica Sedes Sapientiae.

Con l’età, la prostata tende fisiologicamente ad aumentare di volume. Tuttavia, un naturale e lieve incremento del volume della ghiandola prostatica può essere del tutto normale, ma non va mai sottovalutato. Dai 50 anni rivolgersi all’Urologo per un controllo della prostata permette di valutare il volume prostatico e monitorarlo, oppure iniziare una terapia, in caso siano presenti sintomi di vario grado. Difficoltà nella minzione, flusso dell’urina intermittente e debole, sensazione di non aver svuotato completamente la vescica, bisogno urgente oppure frequente di urinare, anche di notte, sono i sintomi caratteristici dovuti alla compressione determinata dall’aumento del tessuto della ghiandola prostatica sull’uretra. Nei casi in cui i sintomi condizionano la qualità di vita della persona e quando la terapia medica non dà benefici o il paziente non vuole assumerla, può essere consigliato l’intervento chirurgico endoscopico o tradizionale, sulla base delle caratteristiche del paziente e all’aumento del volume della prostata.

Ipertrofia prostatica: quali sono i trattamenti?

Esistono diversi tipi di trattamento, come la chirurgia endoscopica, la più utilizzata, o tecnica open, riservata a prostate molto voluminose, che hanno l’obiettivo di rimuovere il tessuto prostatico che comprime e ostruisce il canale uretrale. Tra le tecniche endoscopiche mininvasive, la terapia con Rezum utilizza l’effetto dell’energia termica (vapore acqueo) che viene iniettata in modo preciso, attraverso uno specifico dispositivo, nel tessuto prostatico in eccesso che ostruisce l’uretra. L’energia sprigionata dall’iniezione controllata di vapore (circa 8-10 infiltrazioni da 9 secondi ciascuna) si disperde nel tessuto ipertrofico, le membrane delle cellule del tessuto si denaturano fino alla loro progressiva distruzione, e il volume della prostata si riduce, per riassorbimento. La riduzione del tessuto trattato per effetto termico avviene in qualche settimana, determinando l’ampliamento del canale uretrale, la risoluzione dei sintomi precedentemente riscontrati e il ritorno del paziente alla propria qualità di vita. Il trattamento Rezum si esegue su pazienti selezionati, in regime di Day Hospital, in sedazione o anestesia locale, e prevede una dimissione a poche ore dall’intervento con un catetere vescicale che viene mantenuto per alcuni giorni, a seconda del quadro clinico. A oggi si tratta della metodica che, rispetto ad altre, consente di preservare funzionalità erettile ed eiaculatoria. Il risultato definitivo si ottiene dopo circa due o tre mesi. Il tessuto prostatico viene riassorbito, riducendo il volume della ghiandola che ostruisce l’uretra e alleviando, in misura significativa, i disturbi ostruttivi causati dalla patologia.

Chi può sottoporsi al trattamento con vapore acqueo?

I pazienti che possono trarre il maggior beneficio dal trattamento Rezum sono uomini che, per vari motivi, abbiano sospeso o non desiderino assumere le terapie mediche o che non intendano sottoporsi a procedure chirurgiche che potrebbero compromettere la funzione sessuale o in presenza di controindicazioni all’anestesia generale, a causa di altre patologie. Inoltre, il trattamento può essere effettuato anche da chi sia portatore di un catetere vescicale permanente.