Psoriasi: come riconoscerla e trattarla?


In Italia colpisce circa dal 2,5 al 5% della popolazione, mentre in Norvegia l’8,5%: parliamo della psoriasi, malattia cronica infiammatoria della pelle, la cui diffusione varia in base alla latitudine e alla popolazione. Questa differenza è attribuibile all’esposizione solare che ha un effetto benefico sulla psoriasi (basti pensare che nelle zone equatoriali, come in alcune parti dell’Africa, la prevalenza di questa patologia è estremamente bassa, intorno allo 0,5%).

Affrontiamo il tema con il dottor Luca Mastorino, dermatologo della Clinica Sedes Sapientiae.

Cos’è la psoriasi?

La psoriasi si manifesta tipicamente con chiazze eritematose (rosse) coperte da squame bianche. È una malattia multifattoriale con una componente genetica significativa che interagisce con fattori ambientali come stress, traumi, infezioni (ad esempio da streptococco), alcol, fumo e obesità. L’insorgenza della malattia è la stessa nelle persone di sesso femminile e maschile, e può manifestarsi a qualsiasi età, con picchi di insorgenza tra i 20-30 anni e i 40-50 anni.

Oltre a vedere coinvolta la pelle, la psoriasi può interessare anche le articolazioni, con il 20-30% dei pazienti che sviluppano artrite psoriasica, una condizione potenzialmente invalidante. È stata inoltre riscontrata un’associazione tra psoriasi e altre condizioni sistemiche, come l’obesità, la sindrome metabolica, le malattie infiammatorie intestinali, e un aumentato rischio di eventi cardiovascolari. Questa malattia è inoltre legata a un maggiore rischio di sviluppare disturbi psichiatrici, in particolare la depressione, indipendentemente dalla gravità delle lesioni cutanee.

Come si presenta la psoriasi?

Le chiazze eritemato-squamose possono comparire in varie parti del corpo. Quelle più tipiche sono ginocchia, ombelico, orecchio, gomito, cuoio capelluto, sede genitale e piega interglutea.

La psoriasi può presentarsi in diverse forme:

  • a placche: caratterizzata da chiazze cutanee ben delimitate, più o meno confluenti;
  • guttata: con piccole macule diffuse su tutto il corpo, spesso transitorie;
  • eritrodermica: coinvolge il 90% del corpo, con arrossamento diffuso e desquamazione;
  • pustolosa: caratterizzata da pustole, raccolte di pus associate alle squame, che possono manifestarsi isolatamente sul cuoio capelluto;
  • ungueale: si manifesta sulle unghie, che assumono un aspetto giallastro o biancastro, chiazze aranciate, con piccole fossette (pitting ungueale).

Qual è il trattamento di cura della psoriasi?

Il trattamento della psoriasi varia in base alla sua localizzazione e all’estensione delle lesioni. Può essere:

  • topico: indicato per lesioni limitate;
  • fototerapico: efficace per forme più diffuse, richiede trattamenti regolari con luce UV (2-3 volte a settimana);
  • sistemico: indicato in casi gravi o estesi, include farmaci come acitretina, ciclosporina, metotrexat e farmaci biologici.

Da non dimenticare poi i farmaci biologici che rappresentano una delle più grandi rivoluzioni nel trattamento della psoriasi, soprattutto per le forme severe. Si tratta di anticorpi monoclonali ingegnerizzati, mirati a proteine specifiche coinvolte nella patogenesi della psoriasi, e vengono somministrati per iniezione. Trattandosi di una malattia complessa con molteplici presentazioni cliniche, necessita di trattamenti che vanno personalizzati in base al singolo paziente.